UN DIPINTO CHE È UNA “MEDITAZIONE” IN TEMPO DI URGENTE PACE, DA CHIEDERE (ANCHE) A DIO

Sabato 30 aprile messa con questa intenzione ai ponti “Beato Marco” di Tremeacque

L’esposizione del dipinto di Roos di matrice imperiale austriaca, dunque viennese – una piacevole scoperta, che grazie all’iniziativa di Roberto Castenetto e Carlo Scaramuzza, sarà conservata nella nostra città – è anche una “meditazione” in questa Pasqua di guerra, cioè di vera passione per l’Europa. Tanto più opportuno, pertanto, il richiamo, che nell’opera seicentesca ci è dato di trovare, al Beato Marco apostolo non violento in alcuni dei più cruenti conflitti armati che il vecchio continente conobbe nei secoli passati, e che non pensavamo di rivedere nel terzo millennio. Noi promotori di devozione al cappuccino della pacificazione dell’Europa lo stiamo pregando dalla Quaresima, coperta interamente dalla guerra in Ucraina, per trovare il sostegno di fede che qualche volta potrebbe abbandonarci tutti di fronte all’efferatezza di ciò che era stato esperienza anche della sua vita coraggiosa (ricordiamo il determinante suo intervento di persona, diplomatico e di preghiera, non solo a Vienna, ma poi sotto Buda nel 1686 e a Belgrado nel 1688) e alle mancate fin qui prospettive di pace. Ci sono grandi che si dicono cristiani e continuano però a volere la guerra: Padre Marco si indignava e moltiplicava la supplica, anzitutto a Dio, senza stancarsi nelle difficoltà (o impossibilità!), che allora furono pure le mene delle corti rivali – “Ci vole una patientia di Job”, scrisse il Nostro – con indecisioni, incompletezza di azione, assenza di lungimiranza, in definitiva mancanza di unità. Mali che dobbiamo pregare non vengano a intaccare l’opera avviata con fermezza dagli stati europei nella presente, perniciosa crisi, della quale non vediamo però la fine: è che dovremmo di più, da credenti, invocare pace da Dio per il continente che è stato culla del cristianesimo e deve fare ancora da faro di civiltà per il mondo. Ciò in cui Padre Marco credette – fede nella potenza divina coniugata con l’efficacia del dialogo diplomatico – lo vediamo praticato dal leader spirituale di oggi, papa Francesco, alla cui paternità – dunque capacità di favorire, direbbe Padre Marco, “unisonanze di pace” – guardano in molti, pure le cancellerie degli stati. L’apporto del pontefice alla pace, il massimo bene pasquale, sempre diretto nella denuncia dell’aggressione (schiettissimo nello stesso senso fu Marco d’Aviano!), sia sostenuta ancora dall’azione “strategica” della nostra accorata preghiera – che è, si badi, per il futuro di tutti i popoli europei – in questa che è una Pasqua paralizzata al venerdì santo. La Domenica della Divina Misericordia (liturgicamente è “giorno di Pasqua”) – in essa Marco d’Aviano venne beatificato nel 2003 da un altro fervente araldo del continente europeo (che fu vicino al popolo ucraino per natali, cultura, esperienza di vita del tempo di guerra), San Giovanni Paolo II – è un’ulteriore occasione per chiedere l’intercessione per la pace presso Colui che a Pasqua augurò anzitutto “Pace a voi”. Significativo lo si possa fare – grazie alla prima esposizione del dipinto di Roos ambientato all’assedio e liberazione di Vienna – dal duomo cittadino di San Marco nella suddetta domenica e nei giorni del patrono della città, onomastico religioso del Beato Marco la cui pordenonesità è ben attestata.

Il Comitato per la causa, che continua a diffondere una “preghiera per la conversione, la pace e contro la guerra”, promuove l’intercessione al Beato Marco nei giorni anniversari di lui beato con altre celebrazioni iniziate lunedì dell’Angelo al Santuario di Pian delle Merie (Poffabro). Ora, dopo la tappa pordenonese per San Marco, lo farà ai ponti “Beato Marco” di Tremeacque presso Ghirano, luoghi di confine e perciò di unità (Prata, Pasiano, Mansuè) e incontro fra territori contermini (Friuli/Veneto), sabato 30 aprile alla messa celebrata all’aperto alle ore 18.30, presente anche qui il quadro di cui ci occupiamoLo farà con convinzione perché non venga meno la speranza che in fondo al buio della guerra in Europa ci sia il dono pasquale di Cristo. Che vince la morte.                           Walter Arzaretti

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ESPOSIZIONE ITINERANTE “MARCO D’EUROPA IN UN DIPINTO DI JOHANN MELCHIOR ROOS”

O in che confusione ci trovamo per le minaccie e pericoli del turco […] Povera Vienna a che è ridotta, in pericolo di perdersi […] Se Dio per sua misericordia particolarmente non ci custodisce, siamo in total rovina: così il compositore e cantante Filippo Vismarri scriveva al pordenonese Aurelio Amalteo, scrittore di libretti d’opera, il 20 settembre 1682, un anno prima del terribile assedio da parte di una poderosa armata turca, guidata dal gran visir Karà Mustafà.

Oggi si potrebbero scrivere le stesse cose per la guerra in corso e questo ci fa capire l’attualità della figura di Marco d’Aviano, il liberatore morale e spirituale dall’assedio di Vienna, presente nel quadro del tedesco Johann Melchior Roos (1659/1663-1731) che dalla sera di sabato 23 al 25 aprile sarà visibile nel Duomo di San Marco a Pordenone.

Al centro del dipinto c’è una scena di pietà, verso un cavaliere in fin di vita. Si tratta probabilmente del nobile polacco Stanislao Potocki, ferito mortalmente alla testa durante un attacco di cavalleria all’accampamento turco, che si rivelò determinante per la vittoria, poco prima del crepuscolo del 12 settembre 1683. Il cavaliere è assistito da padre Marco d’Aviano, che ha alle spalle un altro cappuccino, certo il fedelissimo padre Cosmo da Castelfranco. Il Nostro viene salutato da Carlo V di Lorena, giunto a cavallo, cioè dal comandante in capo dell’esercito imperiale, mentre il re polacco Sobieski, il liberatore militare di Vienna, ritto nella tenda a padiglione che domina sulla destra, sembra meditare sulla tragedia della guerra, che nessun bottino può ripagare.

Per padre Marco quell’assedio fu la logica conseguenza dell’abitudine al peccato, come aveva scritto all’imperatore Leopoldo I: “Beatissima Maestà! Dio ha preso in mano la frusta perché è stato sfidato dal peccato. Bisogna placarlo nuovamente con l’umiltà, il rimorso e il cambiamento di vita. Se c’è una riconversione del cuore verso Dio, onorandolo pubblicamente anziché offendendolo apertamente, allora sono convinto che Dio, pur mandando afflizione, non condannerà con distruzione e rovina definitive”.

L’esposizione itinerante, denominata “Marco d’Europa in un dipinto di Johann Melchior Roos”, che dopo l’anteprima cittadina approderà durante l’estate in varie chiese della Pedemontana, è organizzata dal Centro culturale Augusto Del Noce, dall’APS Cintamani, dal Centro Studi Odoriciani, dal Comitato per la causa di canonizzazione del Beato Marco d’Aviano e dall’Associazione Alle Grazie, con il sostegno del gruppo Bisaro. A fine anno l’opera sarà inserita nel percorso storico in allestimento nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Concordia-Pordenone.

Roberto Castenetto

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A tutti il Comitato Beato Marco porge l’augurio pasquale nella Domenica della Divina Misericordia anniversaria della beatificazione del cappuccino d’Europa. Continuiamo a pregare con impegno per la pace!

RIPRESA DEGLI INCONTRI DI FEDE E PER LA PACE, NEI GIORNI PASQUALI DELL’ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI PADRE MARCO

Nei giorni post pasquali della Divina Misericordia, ricorrendo anche le date anniversarie della beatificazione, riprendono nel 2022 gli incontri di preghiera e comunione dopo le restrizioni della pandemia, invocando da Dio nella santa messa in particolare il dono della pace in Europa per intercessione del Beato Padre Marco: 

– al Duomo di San Marco in Pordenone per la prima esposizione temporanea di un ritrovato dipinto seicentesco con il beato nostro (opera viennese di Johann Melchior Ross) curata, in collaborazione con il Comitato e altri sodalizi, da Centro Culturale “A. Del Noce” e Associazione Cintamani sabato 23-domenica 24 aprile: ore 18 del sabato; ore 9.30, 11.30, 18 della domenica; l’esposizione si prolunga lunedì 25, festa del patrono della città e onomastico di Padre Marco, ore 11.30;

– Basalghelle di Mansué presso il capitello del Beato Marco mercoledì 27 aprile, ore 8 del mattino;

– ai ponti “B. Marco” di Tremeacque – Ghirano di Prata, luoghi di confine e perciò di unità e di incontro del nostro con i territori contermini, sabato 30 aprile ore 18.30

Il Comitato è grato a promotori e comunità e pastori ospitanti. Invita inoltre a perseverare nella recita della “preghiera per la conversione, la pace e contro la guerra” composta in questa Quaresima. La riportiamo qui nella versione definitiva:

SIGNORE GESÙ CRISTO,

che per il ministero sacerdotale e taumaturgico del

                       BEATO MARCO D’AVIANO        

hai consolato tanti cuori e tanti malati,

esaudisci la mia preghiera.

Il Tuo sguardo misericordioso si posi su di me:

tornando a Te con animo contrito,

io possa colmare la distanza da Dio causata dal peccato.

Fa’ che, seguendo l’esortazione del Beato Marco

predicatore del dolore perfetto,

i cristiani dell’Europa ricca di cose e impoverita di valori

si volgano al Padre che largamente perdona

e ravvivino la memoria di Te risorto

e la speranza nell’eternità beata.

Sostenuti dallo Spirito,

si appassionino ancora all’annuncio del Vangelo

e donino a tutti una testimonianza forte di pace

e fraterna unione dei popoli per la pace e contro la guerra.

Ottienimi, contemplando la Tua Croce luminosa,

la grazia della conversione

e quella che desidero (…) e attendo solo dalla Tua bontà,

per i meriti del Beato Marco apostolo di pace.

Gloria al Padre   Amen                                                          

Beato Marco, vieni in nostro aiuto

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Preghiera in Quaresima. BEATO MARCO, IL GRANDE “MOTIVATORE” DELLA PACE E DELLA CONVERSIONE A ESSA NECESSARIA

Venti spaventosi di guerra infuriano sull’Europa con una violenza e insensatezza mai visti prima d’ora dalla seconda guerra mondiale e che – Dio non voglia – possono destabilizzare gli equilibri del mondo, o quanto meno quelli che hanno garantito lungamente pace al nostro continente. Francesco, il papa della “Fratelli tutti”, che allo spirito universalistico di pace di Francesco d’Assisi ispira le sue azioni a salvaguardia del futuro dell’umanità e del creato, chiama a preghiera e digiuno in un momento drammatico che viene a coincidere con l’avvio del tempo quaresimale: tempo in cui ci auguriamo anche i potenti e prepotenti – tanto più se si dicono credenti nello stesso Principe della Pace pagata da Lui con la Croce – facciano ammenda del massimo peccato contro Dio e l’uomo, la guerra.
Conosciamo da cattolici quanta solidarietà con (amore per) l’uomo circoli in paradiso grazie alla mediazione presso il Signore degli operatori di pace che vivono già con e in Lui e hanno spesso dato anche cruentemente la vita quaggiù per la pace: la pace va pure chiesta, con convinzione!
Al Beato Marco d’Aviano, grande “motivatore” della pace e della comunione fra i popoli europei – e oltretutto apostolo della conversione a Dio senza la quale non c’è pace – diciamo di guardare alla sorte presente dell’Europa cristiana profanata: di quella parte centrorientale dell’Europa che lui stesso contribuì con la preghiera e l’opera di conciliazione a liberare dall’invasione armata. Egli “protestò” pace e lo fece con assoluta fermezza presso i governanti e, “con l’animo contrito”, a Dio: “Vieni in nostro aiuto … Allontana le genti che vogliono la guerra. Da parte nostra – lo sai – non amiamo altra cosa che la pace” (dal testo dell’offerta della vita alla vista di Vienna assediata, 1683). Sia lui allora l’intercessore delle azioni diplomatiche che si possano ora e ancora mettere sul campo insanguinato per volgerlo a terreno del dialogo, imprescindibile.
Iniziandosi il sacro tempo nel quale Padre Marco più invitava alla riconciliazione per mezzo del ravvedimento, atto di umiltà da farsi con e per amore verso Dio (“dolore perfetto”), possa infondere ai credenti fiducia nel necessario intervento divino a ripristino della pace la recita della preghiera che in questi giorni viene diffusa e si deve all’iniziativa del Comitato per la causa di canonizzazione del cappuccino. Il testo è ripreso nella nuova immaginetta nella quale Padre Marco alza la Croce luminosa della speranza nella vittoria, quella pasquale sul peccato e la morte. La si può trovare in particolare nelle cappelle ospedaliere (la preghiera ricorda e raccomanda a Dio anche i malati, tanti, ancora di covid) e nei santuari e conventi pure qui da noi. Scrisse Marco: “L’orationi infocate potranno consumare tutte le machine infernali” (21.IX.1685).
Beato Marco, “predicatore fervente di conversione e penitenza, aiuto degli ammalati e sofferenti, fautore di giustizia e di pace, proclamatore di un’Europa unita” (dalle litanie in uso a Vienna nella Kapuzinerkirche: traduzione dal tedesco), prega per la tua Europa! E il “Padre nostro” (di tutti i cristiani) invochiamo più che mai con le parole di Gesù: “Liberaci dal male!”. Mentre, pensando al popolo ucraino oppresso e in pericolo, ci viene di supplicare con le parole stesse della confidenza amorosa portata a Dio da Padre Marco per quanti, senza colpa, subiscono la guerra: “Considera la loro fede: credono in Te, tutto sperano da Te, Ti amano sinceramente, di tutto cuore” (12.IX.1683).
Carissimi Amici tutti, SIAMO INVITATI – dal papa anzitutto – ALLA PREGHIERA, oltre che alla carità, in questa SANTA QUARESIMA 2022. Padre Marco, l’apostolo della Quaresima, è davvero attuale! Egli pregò in un’altra aggressione armata della storia, e pure noi preghiamo e supplichiamo, anche digiunando: “Non amiamo altra cosa che la pace… Allontana le genti che vogliono la guerra… Considera la fede di chi la subisce …“. Uomo di pace e credente in Dio: così affrontiamo anche noi questo tremendo passaggio che ci mette umanamente e pure spiritualmente alla prova.
La croce trionfi presto luminosa per i popoli oggi crocifissi dalla guerra.
BUONA QUARESIMA
Don Luigi Stefanuto, presidente del Comitato Beato Marco,
e il Consiglio di presidenza
1° marzo 2022
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2022 APERTO CON ODORICO DA PORDENONE

E IL PRIMO ANNUNCIO IN FRIULI DEL CENTENARIO FRANCESCANO 2023-2026

Al via le celebrazioni odoriciane, come ogni inizio d’anno, anche stavolta condizionate dall’emergenza sanitaria. Che non blocca peraltro il fervore della Commissione per la canonizzazione e il culto, la quale rilancia una costellazione di appuntamenti religiosi fra Pordenone e Udine (e anche Gemona). L’orizzonte è ormai quello del Centenario Francescano 2023-2026, annunciato a Greccio a fine novembre: un grande evento che coinvolgerà l’Italia che ha in Francesco d’Assisi il patrono, e il Friuli soprattutto in ragione delle carismatiche personalità espresse qui dai segnaci del Poverello: pensiamo a Odorico da Pordenone, frate della prima ora arrivato in Cina nel Trecento; pensiamo al Beato Marco d’Aviano, a valenza europea. In questo gennaio 2022 la festa del Beato Odorico coincide con il bicentenario della nascita del grande ministro generale dei Frati Minori, il venerabile padre Bernardino da Portogruaro. Il giorno dell’anniversario, sabato 15 gennaio, presiederà dalle ore 15 alla commemorazione e poi alla messa solenne nel duomo portogruarese una personalità d’eccezione: il ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori padre Massimo Fusarelli.

Tornando a Odorico e alla sua Pordenone, dopo la celebrazione iniziale nella cappella dell’Ospedale di sabato 8, la reliquia viene onorata domenica 9 nella natale Villanova alle ore 9.30, nel duomo di San Marco alle ore 11.30, dai Comboniani di Cordenons alle ore 18; venerdì 14 al Cristo (ore 18). Seguiranno, la domenica seguente 16 gennaio, le messe nella parrocchia del Beato Odorico (ore 9 e 11) e al santuario delle Grazie (ore 7, 9, 11, 18). Particolare la messa che mons. Basilio Danelon presiederà nella Chiesa di Cristo Re domenica 23 alle ore 11 per la collocazione qui di un ritratto del beato opera di Andrea Susanna: questa comunità, che gravita su via Villanova, è infatti gemellata a quella della vicina antica Villanova (Sant’Ulderico).

Ma è a Udine e Gemona che la festa del beato frate del Friuli sarà più motivata. Venerdì 14 gennaio, al Carmine in via Aquileia, non lontano dalla stazione ferroviaria, l’arca trecentesca sarà luogo di riunione attorno al Beato Odorico delle componenti francescane del Friuli che daranno il primo annuncio del prossimo centenario del Santo morto ad Assisi nel 1226. Presiederà per questo la concelebrazione alle ore 18.30 un ospite qualificato: l’arcivescovo padre Agostino Gardin, vescovo emerito di Treviso, già segretario della Congregazione vaticana per gli Istituti di vita consacrata ed ex ministro generale dei Minori Conventuali (e provinciale al Santo di Padova). Sarà presente il sindaco Fontanini e una delegazione pordenonese.

Domenica 23 gennaio a Gemona, antichissimo luogo francescano, sono in programma i vespri e la messa celebrati in Sant’Antonio dal vicario generale dell’arcidiocesi mons. Guido Genero, qui dove Odorico è onorato nell’antica cella del Santo e in una vetrata del santuario ricostruito e dove visse un altro frate in causa di beatificazione, padre Gregorio Fioravanti, fondatore delle vicine Suore Francescane Missionarie, del quale pure si ricorda quest’anno il bicentenario della nascita. Concluderà il calendario francescano friulano di gennaio l’anniversario a Fiume Veneto, domenica 30 gennaio, della venerabile suor Serafina Gregoris, francescana di Cristo Re.

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Bicentenario della nascita del Venerabile Padre Bernardino da Portogruaro

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GENNAIO 2022: IL MESE DI ODORICO DA PORDENONE, BERNARDINO DA PORTOGRUARO E SERAFINA DA FIUME VENETO

Sabato 15 gennaio il bicentenario della nascita nella città del Lemene del venerabile ministro generale dei Frati Minori

Aspettando l’ottavo centenario della morte di Francesco d’Assisi, che cadrà nel 2026, ci si prepara fin d’ora a celebrare una serie di ricorrenze legate al santo: ecco che cadranno, andando a ritroso, gli otto secoli dalla composizione del Cantico delle creature nel 2025, dalle Stimmate in lui impresse nel 2024, della Regola bollata da lui redatta e dell’invenzione del presepe nel 2023. Proprio il luogo che custodisce la memoria di quest’ultimo evento, Greccio, nella valle reatina, ha accolto, il 29 novembre scorso, memoria di Tutti i Santi Francescani, l’incontro con cui si è dato ufficialmente l’annuncio dell’VIII Centenario Francescano 2023-2026. È nato in quell’occasione un apposito Coordinamento fra le realtà ecclesiali interessate dagli eventi, compresa la Conferenza internazionale della famiglia francescana: superiori generali dei tre rami del Primo Ordine (Minori, Conventuali, Cappuccini) e del Terz’Ordine Regolare (Tor), dei tantissimi istituti religiosi maschili e femminili di ispirazione francescana, dei laici terziari (Ofs). E non mancherà l’apporto dello Stato italiano del quale Francesco d’Assisi è il patrono principale.

Anche da noi abbiamo motivi e occasioni per porre attenzione già da subito al grande giubileo francescano. Proprio questo primo mese dell’anno profuma intensamente del “nostro” francescanesimo.

14 GENNAIO, BEATO ODORICO

Il 14 gennaio ricorrerà la festa del Beato Odorico circa il quale la pandemia contiene ma non blocca l’annuale calendario articolato fra Udine e Pordenone, caratterizzato, nella città natale, da una costellazione di celebrazioni liturgiche che da anni procede soprattutto nelle singole domeniche del “mese odoriciano”. A Udine verrà dato anche un particolare annuncio del cammino verso il giubileo del Serafico con la presidenza della messa di venerdì 14 alle ore 18.30 al “Carmine” affidata al … …. Da rilevare in città il coinvolgimento questa volta della parrocchia di Cristo Re (ubicata lungo la via Villanova) ove domenica 23, alla messa delle ore 11, sarà collocato in chiesa un dipinto ritratto del beato che vuole anche richiamare il rapporto di collaborazione stretto ormai fra le due “Villanove”: la “vecchia” dei natali di Odorico (intitolata a Sant’Ulderico) e la “nuova”, questa appunto di Cristo Re, parrocchie entrambe rette da don Claudiu Vàcaru. Gli altri luoghi di celebrazioni sono quelli tradizionali: a partire dalla citata antica Villanova e dal Duomo di San Marco (9 gennaio) e poi Beato Odorico e Santuario Madonna delle Grazie (16 gennaio). Coinvolte, con presenza della reliquia, pure le cappelle dell’Ospedale civile, dei Comboniani a Cordenons, perché missionari (8 e 9 gennaio), e delle Suore Elisabettine, perché francescane (14 gennaio). Non – e con forte dispiacere – i luoghi di sofferenza delle case per anziani, che si era soliti visitare prima del covid con tanta convinzione, ricevendo pari attenzione di fede, devozione e calore umano. A loro dovrà andare il più fraterno ricordo nella preghiera d’intercessione in un momento di nuovo tanto problematico e pericoloso.

15 GENNAIO, VEN. PADRE BERNARDINO

Le celebrazioni odoriciane si intersecano quest’anno 2022 con quelle che Portogruaro dedica al “suo” Padre Bernardino, lo storico ministro generale dei Frati Minori per due decenni difficili di ricostruzione del tessuto connettivo dei conventi provati da ripetute ondate di soppressione e che lui visitò in almeno tredici nazioni d’Europa. Giuseppe Dal Vago, che fu poi anche arcivescovo, era nato a Porto, in pieno centro (via Mazzini, nei pressi della farmacia, ora Aliprandi, gestita da suo padre), il 15 gennaio 1822 e battezzato in Sant’Andrea il 17 seguente. I due secoli da quella nascita, che si impresse nel nome suo francescano (padre Bernardino “da Portogruaro”), saranno celebrati sabato 15 gennaio con la presenza in città del ministro generale dei Frati Minori, successore del Portogruaro, il romano padre Massimo Fusarelli. A partire dalle ore 15 si susseguiranno la commemorazione e gli interventi, sintetici ma documentati, delle suore rappresentanti di ben undici congregazioni religiose femminili da padre Bernardino seguite nei loro delicati inizi, sovente con direzione spirituale da lui offerta o a lui richiesta dalle madri fondatrici delle Francescane Missionarie di Maria, Stimmatine, Terziarie Francescane Elisabettine, Francescane Missionarie del Sacro Cuore (Gemona), Francescane Missionarie d’Egitto, Clarisse Missionarie del Ss.mo Sacramento (Bertinoro), Francescane Missionarie di Gesù Bambino (Assisi), Francescane dell’Immacolata (Firenze), Figlie del Sacro Cuore di Gesù (S. Teresa Verzeri), Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (S. Francesca Saverio Cabrini), Figlie di Sant’Anna. Si tratterà di ascoltare aspetti della vita di Padre Bernardino, davvero apostolo della vita consacrata, praticamente inediti. Alle ore 18.30, dopo la benedizione della restaurata lapide che segnala la casa natale del Nostro, sarà presieduta dal padre generale una solenne concelebrazione eucaristica in duomo alla presenza di delegazioni delle varie famiglie francescane, della vita consacrata in diocesi, dei sacerdoti della città e di origine portogruarese, del Patriarcato di Venezia, del sindaco Florio Favero, attivamente coinvolto in questo evento, e di altre autorità. L’accoglienza sarà curata dall’arciprete mons. Giuseppe Grillo e dal Comitato riunitosi attorno a lui in parrocchia di Sant’Andrea, coordinato dal prof. Alessio Alessandrini. Alle ore 19.30 l’Orchestra e Coro Città di Portogruaro, diretti dal m.o don Giuseppe Russolo, onorerà gli ospiti, sempre in duomo, con un concerto melologo alla memoria di Padre Bernardino. Domenica 16 seguiranno le messe d’orario in duomo con omelie del vicepostulatore della causa padre Claudio Bratti, del convento di Pavia. Il 2 febbraio, giornata della vita consacrata, essa tutta si riunirà ancora in duomo di Sant’Andrea attorno al vescovo Giuseppe Pellegrini.

Il Comitato ha già promosso con l’Università della Terza Età del Portogruarese una conferenza di approfondimento, tenuta in duomo il 17 novembre dall’archivista dei frati minori veneti padre Pacifico Sella, e pure la serie di predicazioni domenicali preparatorie del bicentenario curate negli ultimi tre mesi dai frati di Motta e San Francesco del Deserto nelle parrocchie del territorio di Portogruaro. Per il prosieguo dell’anno bernardiniano, annunciato in questi giorni da un grande manifesto affisso nei luoghi nevralgici della città e da un banner che pende dalla facciata del duomo, il Comitato ha previsto, sabato 19 marzo, il pellegrinaggio portogruarese a Quaracchi, periferia di Firenze, luogo della morte nel 1895 di Padre Bernardino (e anche, nel 1881, del pure “nostro” e celebre padre Fedele da Fanna da lui incaricato degli studi critici sulle opere di San Bonaventura). La parrocchia di Quaracchi pellegrinerà a sua volta a Portogruaro – e con le parrocchie di questa città all’isola veneziana di San Francesco del Deserto – nei giorni di sabato 7 e domenica 8 maggio, nell’anniversario del passaggio a Dio di un venerabile della Chiesa che ci auguriamo di onorare un giorno beato e la cui causa, che ha segnato l’importante tappa della definizione delle virtù eroiche il 3 luglio 2008, abbisogna di attenzioni nuove e di preghiera convinta del popolo devoto.

La prossima settimana “Il Popolo” conterrà uno speciale sulla figura di grande rilievo storico e spirituale di Padre Bernardino, poco conosciuta in diocesi.

30 GENNAIO, VEN. SUOR SERAFINA

L’ultima domenica del mese, il 30 gennaio, ricorrerà infine l’anniversario della morte nel 1935 di Suor Serafina Gregoris, francescana anch’essa e che ci rimanda alla città di riferimento di praticamente tutti i nostri futuri santi e beati francescani, cioè Venezia, ove Padre Bernardino crebbe a San Francesco della Vigna dall’età di sette anni (e si fece poi frate a San Michele in isola) e Suor Serafina qui visse l’oblazione santa dell’infermità (mentre Odorico è da Venezia che partì verso Oriente e il Beato Marco a Venezia-Ss.mo Redentore trascorse molta parte della vita, predicò ripetutamente e operò guarigioni). Nella città lagunare e a Fiume Veneto saranno dedicate alla venerabile le celebrazioni eucaristiche di tale domenica, ravvivate dalle proposte pastorali delle sue suore francescane di Cristo Re operose nella casa madre veneziana del sestiere di Castello e nella casa natale fiumana di borgo San Francesco.

22 GENNAIO, BEATIFICAZIONE DI PADRE COSMA SPESSOTTO

Il “panorama” francescano di questo gennaio non sarebbe completo se non accennassimo a un’ulteriore figura di figlio del Serafico che in questi stessi giorni la Chiesa pone sugli altari come martire. Sabato 22 gennaio verrà beatificato nella cattedrale di San Salvador (America Centrale) Padre Cosma Spessotto di Mansuè, paese a pochissimi chilometri dalla nostra Prata di Pordenone. Qui nacque il 28 gennaio 1923 (inizia dunque anche l’anno centenario della nascita); entrò indi tra i frati minori conosciuti nella vicina Motta di Livenza. Ordinato sacerdote a Venezia nel 1948 e partito missionario nel 1950 per l’El Salvador, fu parroco tutto carità ai poveri e oblazione di preghiera a Dio e si trovò alfine convolto nella guerra civile che il 24 marzo 1980 vide cadere per mano degli squadroni della morte, mentre celebrava l’Eucaristia, l’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, oggi santo. Padre Cosma ebbe a seguirlo sulla stessa via – la Via della croce redentiva di Cristo – il 14 giugno dello stesso anno, mentre si preparava a offrire l’Eucaristia per il suo popolo nella chiesa parrocchiale di San Juan Nonualco. Da notare che egli era stato studente di teologia presso il santuario di Madonna di Rosa nel 1944-45 e aveva allora assistito, restandone per un soffio incolume, al bombardamento che l’ultimo dell’anno 1944 aveva distrutto il santuario mariano preservando però prodigiosamente l’immagine ad affresco della Vergine.

Partecipiamo spiritualmente alla beatificazione del 22 gennaio per la contiguità geografica con la nostra diocesi del paese natale di Padre Cosma, e per il legame biografico della sua giovanile presenza a San Vito al Tagliamento, ma soprattutto riconoscendo che il sangue dei martiri è semente di vita cristiana. E quella del Poverello di Assisi – la cui vocazione fu abbracciata da veramente tanti nostri diocesani di ognuno degli otto secoli trascorsi, e anzitutto dai “santi” dell’Ordine serafico qui richiamati – è vera semente: che sia capace, per la loro intercessione in cielo, di ricreare oggi la vita cristiana nella nostra terra. Per tutto ciò il giubileo francescano del 2026, congiunto a quello ordinario della Chiesa universale del 2025 e definito a Greccio «una grande esperienza di fede e un grande annuncio di fede per la società» dall’arcivescovo vescovo di Assisi monsignor Sorrentino, andrà convintamente celebrato.

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BEATO ODORICO 2022

a inizio della preparazione al Centenario Francescano 2023-2026

*Celebrazioni ancora condizionate dall’emergenza sanitaria covid Commissione Beato Odorico  per la canonizzazione e il culto             

UDINE                                                                                                                                               

VENERDÌ 14 GENNAIO

Casa “Fraternità Sacerdotale”, via Ellero –  ore 16.00:  In unione spirituale con la messa solenne nella vicina parrocchia del “Carmine”, Messa in cappella celebrata dai preti ospiti nella memoria del Beato Odorico        *Interventi a Radio Spazio Udine

Chiesa “Beata Vergine del Carmine”, via Aquileiaore 18.30Concelebrazione eucaristica nella festa del Beato Odorico.Per il primo annuncio del prossimo giubileo francescano, presiede l’arcivescovo p. Gianfranco Agostino Gardin, vescovo emerito di Treviso, già ministro generale dei Frati Minori Conventuali e già segretario della Congregazione vaticana per gli istituti di vita consacrata, con sacerdoti e parroci della città e della Commissione B. Odorico pro canonizzazione e culto. Preghiera al beato all’Arca e al restaurato altare di Sant’Antonio frontale a questa

DOMENICA 23 GENNAIO – Santuario “Sant’Antonio”, Frati Minori  GEMONA DEL FRIULI –  ore 7.30, 9.30, 11.00:  messe con esposizione della reliquia del Beato Odorico

Ore 16.00:  Vespri presieduti da mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine, conclusi con processione alla cella del Santo recando la reliquia del Beato Odorico, onorato qui e pure alla vetrata che lo effigia

Ore 17.00:  Messa concelebrata presieduta da mons. Genero con omelia anche sui francescani Martiri di Tana, celebrati nel 2021 nel settimo centenario del martirio narrato dal Beato Odorico; annuncio sul ven. padre Gregorio Fioravanti ofm qui pure onorato

PORDENONE

Giovedì 6 e 13 gennaio ore 10.15:  “Il gennaio di Odorico da Pordenone e l’anno bicentenario dei padri Bernardino da Portogruaro e Gregorio Fioravanti”, trasmissioni su Radio Voce nel Deserto Pordenone  (repliche: sabato 8 e 15 gennaio ore 17)                            

Sabato 8 gennaio

– Chiesa parrocchiale, Villanova ore 17.30:  Messa prefestiva nel luogo natale, esposta la reliquia 

Chiesa dell’Ospedale civile “Santa Maria degli Angeli” –  ore 18.00:  Messa e benedizione (con la reliquia) per gli ammalati

DOMENICA 9 GENNAIO  festa del Battesimo del Signore

– Chiesa parrocchiale, Villanova ore 9.30:  Messa cantata nel luogo natale, preghiera e benedizione con l’insigne reliquia

– Duomo Concattedrale “San Marco” ore 11.30:  Messacon omeliadell’arciprete. Qui si onora permanentemente la reliquia del beato all’altare di San Francesco. Ricordo alle messe anche: sabato 8 ore 18.00; domenica 9 ore 9.30; martedì 14 ore 10.00

Chiesa “San Daniele Comboni” Comboniani CORDENONS –  ore 18.00:  Messa “missionaria” e benedizione con la reliquia

Venerdì 14 gennaio

Casa Francescane Elisabettine (via p. Marco) ore 7:  Lodi e preghiera d’intercessione, presente la reliquia; segue Santa Messa

-Santuario “B.V. Grazie” ore 9.00 e 18.00:  Messe della memoria con benedizione con la reliquia di cui questo luogo è dotato

Chiesa del Cristoore 18.00:  Messa della memoria del beato con omelia, presente la reliquia

Sabato 15 gennaio

-Chiesa “Beato Odorico” ore 18.00:  Messa prefestiva del beato patrono

-Santuario “B.V. Grazie” ore 18.00:  Alla messa prefestiva, inizio dell’esposizione della reliquia qui in dotazione

DOMENICA 16 GENNAIO

– Santuario “B.V. Grazie”  Esposizione del reliquiario del beato onorato all’altare con sua statua, ricordo e benedizione con la reliquia alle messe d’orario: ore 7.00, 9.00, 11.00, 18.00

– Chiesa “Beato Odorico”, viale Libertà  ore 9.00 e 11.00:  Messe proprie della solennità patronale della parrocchia

DOMENICA 23 GENNAIO

Chiesa “Cristo Re”  ore 11.00:  Messa del ricordo parrocchiale annuale del beato celebrata da mons. Basilio Danelon con omelia diffusa da “Radio Voce nel Deserto”. Benedizione del dipinto per la chiesa ritraente il Beato Odorico opera di Andrea Susanna. Preghiera d’intercessione, canto dell’inno, presente l’insigne reliquia della vicina chiesa di Sant’Ulderico Villanova

Nb – Sono sospese le tradizionali messe nei luoghi della sofferenza di Pordenone, in particolare nelle case per anziani, i cui ospiti vanno ricordati nella preghiera in un tempo di contagi e forzati distanziamenti.

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**In un tempo di rafforzate cautele e perduranti pericoli, curiamo in Friuli la memoria dei santi sulla scorta della fede dei padri. Nel mese odoriciano, iniziandosi la preparazione al giubileo francescano 2023-2026, quest’anno si celebra, sabato 15 gennaio, a Portogruaro,il bicentenario della nascita del venerabile Padre Bernardino ofm [mons. Giuseppe Dal Vago], ministro generale dei Frati Minori e arcivescovo: commemorazione (ore 15); concelebrazione eucaristica solenne presieduta nel duomo cittadino dal padre generale dei Frati Minori attuale suo successore (ore 18.30); domenica 23 gennaio, a Gemona, l’anniversario del venerabile Padre Gregorio Fioravanti ofm, cofondatore delle Francescane Missionarie del Sacro Cuore: messa in santuario di Sant’Antonio con annuncio dell’anno bicentenario della sua nascita (ore 17); domenica 30 gennaio, a Fiume Veneto [e a Venezia], l’anniversario della venerabile Suor Serafina degli Angeli [Gregoris], francescana di Cristo Re (messe, ore 9.30 e 11)

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Disponibile il volume edito nel 2021 sul B. Tommaso da Tolentino e i martiri di Tana nel settimo centenario del martirio narrato da Odorico

La memoria del Beato Odorico del 14 gennaio è propria per le diocesi di Udine, Concordia-Pordenone, Gorizia e l’Ordine Francescano

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AUGURI, a prestissimo!

Grazie, carissimi, dell’attenzione ai programmi inter-francescani di gennaio 2022 (allegati), che vi mando per grande comunione con tutti voi e soprattutto perché ci sentiamo ben animati mentre inizia la preparazione al Centenario del Serafico 2023-2026 (mi dicono che se ne parla su Il Popolo, settimanale di PN, sempre vicino a noi, che compie 100 anni!).Al Comitato Beato Marco – la pandemia riacutizzatasi ha impedito l’assemblea annuale già prevista per lo scorso dicembre – desidero amichevolmente ricordare fin d’ora per l’anno nuovo:
– i 90mi compleanni del benemerito don Terziano martedì 18 gennaio (per lui abbiamo preparato una pubblicazione che attende di essere presentata e diffusa) e del vescovo padre Flavio (presidente onorario del Comitato) il 3 febbraio;- la Santa Quaresima, tempo forte anche per il beato nostro, a partire dal 2 marzo;- in prospettiva, la beatificazione di papa Giovanni Paolo I Albino Luciani, che tanto padre Venanzio stimava e dal quale era stimato e che appoggiò la sua opera per la causa di Padre Marco: si celebrerà domenica 4 settembre. Saremo allora alla conclusione dell’agosto con il Beato Marco. Come già desiderato da più d’uno di noi, dovremo essere presenti a Roma San Pietro, organizzandoci per tempo. Giocoforza si dovrà rinviare l’impegno auspicato a Vienna Kahlenberg il 12 settembre all’anno successivo, 340° della liberazione della capitale d’Austria: e ciò stante pure la situazione di emergenza sanitaria che preghiamo ancora nel 2022 il Beato Marco voglia aiutare con la sua intercessione a finalmente superare.
Consultiamo il sito www.beatomarcodaviano.it e la pagina facebook. Siamo tutti gratissimi a Rita Bressa per la loro onerosa cura. Un grazie a Dino Zimolo per la conservazione delle mail lists di amici. E al prezioso Consiglio di Presidenza (tutti nessuno escluso, a cominciare da don Luigi) che ci guida nelle proposte, con particolare pensiero al suo componente mons. Sergio Moretto al quale siamo sempre vicinissimi e che è lieto di vederci a Poffabro, anche in queste feste natalizie ravvivate là dall’esposizione di presepi. A lui grazie ancora per le accoglienze a Madonna del Monte (e per il libretto da lui stampato anche a proposito del Beato Marco nel 2021) e, di recente, al Terzo pellegrinaggio impetratorio della salute del 20 novembre: eravamo un’ottantina e torneremo a Poffabro e Pian delle Merie! Infine una lode agli amici che, in questi giorni, hanno acquisito (Centro Culturale A. Del Noce, Cordenons, in primis) il dipinto 6/700esco con scena con Padre Marco (presumibilmente a Vienna 1683) anche per quanto insieme a noi essi vogliono realizzare nel 2022 per giustamente valorizzare l’opera, la cui foto è riportata negli auguri con resoconto 2021 che sono giunti per Natale a noi e a tanti amici che, con noi, amano e pregano il Beato Marco cappuccino.Buon 2022 fin d’ora nel più convinto fervore francescano, verso anche il Giubileo della Chiesa 2025. Anche perché possiate tutti vivere questi eventi, AUGURI di Pace e di Bene, che oggi vuol dire SALUTE!31 dicembre 2021   
Vostro amico “senior in Padre Marco” WALTER ARZARETTI  

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Pellegrinaggio a Poffabro impetratorio della salute con dono di un dipinto del Beato Marco per il Comitato pro causa di canonizzazione e i devoti del cappuccino.

Le convinzioni del parroco mons. Sergio Moretto e delle animatrici spirituali, le monache benedettine uscite eccezionalmente per l’occasione dalla clausura, sono state ricambiate dai ben ottanta partecipanti saliti qui a pregare l’apostolo contro il male pestilenziale e anche a riscoprire il santuario in Pian delle Merie che non fu costruito come altrove nel Nord Est a ricordo della peste veneziana del ‘600 ma per un voto sciolto dalla popolazione locale a fronte del dilagare dell’epidemia di colera di 150 anni fa. Una storia che ulteriormente viene a qualificare la nuova attenzione alla Valcolvera che ora si appresta a ricevere i visitatori dei suoi presepi: il via domenica 5 dicembre, alle ore 17, muniti di green pass, sempre nella maestosa chiesa di Poffabro.Frattanto, un altro segno in onore del Beato Marco è stato posto a cura del Comitato a Pordenone. Nella Casa delle Elisabettine della città, via Padre Marco d’Aviano 1 (il comune ha da poco approntato la nuova tabella con la dizione completa), unica rimasta di una foltissima passata presenza, coincidendo l’anniversario della professione religiosa del frate, è stato benedetto dall’arciprete di San Marco mons. Otello Quaia un altro suo ritratto, pure dono del pittore Andrea Susanna. Le Suore Terziarie Francescane Elisabettine sono legate alla causa da “eleganze della provvidenza”, come chiamava padre Venanzio Renier certe coincidenze: nascita di Padre Marco il 17 novembre nel giorno della patrona della congregazione Santa Elisabetta d’Ungheria; beatificazione di Padre Marco il 27 aprile nel giorno della memoria annuale della fondatrice la Beata Elisabetta Vendramini; e, da non dimenticare, triduo di preghiera affidato da San Leopoldo a Padova 80 anni fa (1941) alle suore elisabettine della clinica Arcella in favore del bambino, lì ricoverato, al quale esse applicarono una medaglia con l’effigie del Padre Marco in considerazione della grave forma di meningite che lo affliggeva e da cui guarì subito inspiegabilmente: è quella preghiera d’intercessione del padre e delle suore che ottenne il miracolo e poi il riconoscimento di Marco d’Aviano beato.

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