Un nuovo libro su padre Marco d’Aviano e sulla liberazione di Vienna

A un anno dalla acquisizione da parte di alcune associazioni pordenonesi di un importante dipinto di Johann Melchior Roos in cui è rappresentato padre Marco d’Aviano tra i protagonisti della liberazione di Vienna, è uscito il volume intitolato Marco d’Europa. La grazia e il potere. Studi su padre Marco d’Aviano e un’immagine della liberazione di Vienna. Il libro sarà presentato lunedì 17 aprile, alle ore 18.00, nella sala Teresina Degan della Biblioteca civica di Pordenone, da Linda Boeran, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Udine e dai curatori del libro: Margherita Agostini, Walter Arzaretti, Giordano Brunettin e Roberto Castenetto. Pubblicato dalla Libreria al Segno Editrice, il lavoro è stato promosso dal Centro culturale Augusto Del Noce, dall’APS Cintamani, dal Centro Studi Odoriciani e dal Comitato per la canonizzazione del Beato Marco d’Aviano, con il patrocinio dei comuni di Pordenone, Gorizia e Aviano, nonché con il sostegno economico della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e della Fondazione Friuli.

Si tratta di un’opera che intende offrire una lettura poco usuale del cappuccino friulano, a partire
dal dipinto di Roos, di cui si è occupato Simone Andreoni, cui si deve l’attribuzione del quadro stesso. Margherita Agostini ha cercato di identificare il cavaliere morente al centro del dipinto, molto probabilmente l’ussaro Stanislao Potocki, considerato un eroe nazionale in Polonia. Giordano Brunettin ha evidenziato la contraddizione tra la missione pacificatrice di padre Marco e la progressiva “assolutizzazione del potere dello Stato” nell’Europa del Seicento. Agostino Molteni, ha trattato il pensiero teologico di padre Marco, che si può riassumere in una frase centrale del suo insegnamento: “Dio si è totalmente innamorato dell’uomo e tiene così tanto a lui da considerarlo amico; per godere della sua compagnia lo favorisce ogni giorno con gesti di amore”. Andrea Menegoz ha preso in considerazione le virtù taumaturgiche di padre Marco, mentre Walter Arzaretti ha raccolto le testimonianze pordenonesi riguardanti il cappuccino. Chiude il volume la pubblicazione del Diario di Giacomo Sobieski, figlio del re polacco Giovanni III, da parte di Pawel Szatkowski e Margherita Agostini.

Un’opera ricca di contributi stimolanti, che si inserisce nel programma del Progetto culturale Marco d’Europa, che ha già visto le esposizioni del quadro di Roos nel duomo di Pordenone e nelle chiese dell’avianese e che ora prevede una mostra a Gorizia, nella chiesa dell’immacolata, dal 27 aprile al 7 maggio (con inaugurazione con un convegno il 27 aprile alle ore 18), e poi il deposito del dipinto a fine maggio nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Pordenone, come testimonianza dell’opera religiosa e civile del cappuccino, beatificato vent’anni fa, il 27 aprile 2003, da Giovanni Paolo II.

Nell’ambito della celebrazione del ventennale dalla beatificazione, si celebra, per iniziativa del Comitato per la causa del Beato Marco, una messa solenne per la pace in Europa sabato 22 aprile alle ore 18.30 ai ponti di Tremeacque intitolati dal 2014 al “Beato Marco carismatico uomo di pace”. Si tratta di un suggestivo luogo di confine, perciò d’incontro, tra Friuli e Veneto, terra pordenonese e trevigiana, diocesi concordiese e vittoriese. Saranno presenti i tre sindaci e parrocchie di Pasiano (Rivarotta), Mansuè, Prata (Ghirano), comunità che si affacciano qui alla confluenza dei fiumi Meduna e Livenza. Padre Marco pregò “Allontana le genti che vogliono le guerre” dichiarando “Noi non amiamo altro che la pace”: espressioni che saranno ripetute come grande invocazione della pace in questo momento senza uscita in Ucraina e come dichiarazione del nostro essere uomini di pace.  

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