Preghiamo la Beata Vergine della Salute

Nelle difficoltà moltiplicate in cui il mondo si dibatte per i tentati indebolimenti della società a opera non solo del virus sanitario, dobbiamo saper ritrovare il “grido a Dio”. Nella stupenda comunione dei santi che abbiamo contemplato a inizio mese, può aiutarci a tale pro, per vocazione sua propria, il Beato Marco, “apostolo di misericordia, pace e contro il male pestilenziale”: a sostegno pure della sua Vienna vilipesa e dell’Europa non ancora unita come lui chiedeva fosse di fronte al pericolo comune. Perché nel continente faro di pace e laboratorio della cultura della pace per tutti i popoli, primo erede della Pace messianica, non si faccia buio e si continui ogni giorno, con le armi del diritto e del dialogo e anche la forza e pazienza della fede, senza cedimenti, a costruire concordia per sconfiggere il virus e l’orrore. Il Comitato Beato Marco, in questi giorni ricordo della nascita e battesimo del Nostro (17 novembre) e del suo ingresso e professione religiosa fra i Cappuccini (1648 e 1649, entrambi gli anniversari il 21 novembre), riprende e ripropone la preghiera impetratoria rafforzata come preghiera che supplica “la salute e la pace”. Essa unisce esplicitamente l’intercessione della Beata Vergine Maria della Salute, titolo “inventato” e accolto dalle nostre genti in migliaia di luoghi mentre la peste infieriva senza posa a Venezia e in tutti i territori della Serenissima (1631, anno della nascita di Padre Marco). Sono diverse le comunità, tradizionalmente coinvolte con la devozione alla “Madonna della Salute”, che la adottano ai momenti di preghiera che sostituiscono le impedite processioni di sabato 21 e delle domeniche 15 e 22 novembre. È veramente questo il momento dell’invocazione fiduciosa, del “gridare” tanto raccomandato dal Beato Marco. Il testo è reperibile nel sito

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