Cari Amici e Devoti, questa festa annuncia ogni anno la primavera, ma stavolta – ed è la seconda – rischiamo di essere ancora prigionieri dell’inverno. Siamo pressoché chiusi a casa, in zona rossa. Rassegnati più che scoraggiati, e in pericolo forse anche di soccombere all’apatia o comunque di perdere contatto con tante realtà. È nella fede pasquale, che ci è stata preannunciata la scorsa domenica “laetare”, che possiamo trovare momenti e soprattutto motivi per confidare che risurrezione ci sarà.
San Giuseppe accolse senza batter ciglio il disegno grande sulla sua vita di cooperare, custodendo la vita del piccolo Figlio non suo ma di Dio, al progetto “impossibile” di Dio: farsi uomo per salvare l’uomo; egli si è quindi prestato con totale fiducia a crescere e proteggere in momenti difficilissimi come padre la vita del Redentore nostro: ebbene, sia lui a infonderci ora certezze nell’incertezza.
Non ebbe su ciò dubbi il Beato Marco. E invocava perciò San Giuseppe, il santo che insegna a fidarsi di Dio, sempre.
Nell’attesa dei giorni pasquali, prendiamo anche qui esempio da Padre Marco. Vi proponiamo in allegato qualche brandello di lettera sua di invocazione di San Giuseppe. Del custode del Redentore stiamo vivendo l’“Anno” indetto da papa Francesco con la lettera apostolica Patris Corde, che pure vi invitiamo a considerare nei bellissimi capitoli dedicati al Padre amato, Padre nella tenerezza, Padre nell’obbedienza, Padre nell’accoglienza, Padre dal coraggio creativo, Padre lavoratore, Padre nell’ombra. Questa devozione del nostro cappuccino è tramandata soprattutto nella corrispondenza con l’imperatore Leopoldo I d’Austria, uomo piissimo, che si fidò di San Giuseppe sempre, e non meno negli eventi complicati del suo tempo segnato dagli assedi conclusisi con le [quasi impossibili] liberazioni di Vienna e Buda dall’oppressione ottomana.
Come dire: San Giuseppe è il santo dei tempi più difficili! È il santo che fa al caso di quest’anno difficile! Il Beato Marco si è fidato, anche noi affidiamoci!
Voglia San Giuseppe ottenerci un’altra “liberazione”. Che è anche uno dei significati più veri e belli della Pasqua che, con maggiore intensità, vogliamo perciò predisporci a vivere nella fede.
19 marzo 2021
IL COMITATO BEATO MARCO pro causa di canonizzazione