MOSTRA BEATO GIOVANNI PAOLO I ad Erto e Casso

Verrà allestita domenica 30 luglio nella chiesa nuovo di Erto e Casso la mostra dedicata al Beato Giovanni Paolo I . La mostra poi il 20 agosto sarà visibile presso la Chiesetta della Diga del Vajont

In occasione dell’apertura verrà celebrata una messa alle ore 9.00

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FESTA DEL BEATO MARCO D’AVIANO – 12 AGOSTO : Celebrazioni in Valcellina e nella Valle del Vajont

Ricco il programma di cerimonie ed iniziative cjhe avranno luogo in Valcellina nella giornata del ricordo del Beato Marco d’Aviano. Chi volesse partecipare è pregato di segnalare la sua presenza.

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QUARANT’ANNI FA IL 1° LUGLIO LA MORTE DI PADRE CESARIO, IL CAPPUCCINO AMATO DA TUTTA UDINE

QUARANT’ANNI FA IL 1° LUGLIO LA MORTE DI PADRE CESARIO, IL CAPPUCCINO AMATO DA TUTTA UDINE

È una tradizione che si fa questa volta più solenne. Di padre Cesario – basta a Udine il nome per identificarlo – ricorre il 1° luglio il 40° anniversario. E Udine ne ha di motivi per ricordare il cappuccino che, conosciuto in tutto il Friuli, fu tanto amato. Fede vera, semplice e genuina, la sua, testimoniata con una vicinanza tutta speciale alle persone, soprattutto ai malati nelle corsie d’ospedale, nelle case che raggiungeva (come dimenticare il suo salire alla cameretta di Mereto di Concetta Bertoli, oggi venerabile, per la quale volle la causa!) e nei viaggi del treno violetto per Lourdes, ma anche alle parrocchie in cui amava recarsi a predicare ben accolto anche dai preti dei quali fu spesso confessore ricercato; inoltre ai provati dalla vita, i poveri, che sono stati pure coloro le cui lacrime egli lenì con effusione del suo cuore grande nel ventennale ministero svolto fra i viali e nella chiesa del cimitero di San Vito; senza scordare come padre Cesario Maria Finotti da Rovigo fu il conforto di quanti, in quel luogo, trovarono rifugio o comunque aiuto nei tempi tragici dell’occupazione tedesca e della guerra partigiana (subì allora due arresti).Furono oltre cinquanta gli anni trascorsi da padre Cesario in diocesi di Udine (ininterrottamente dal 1935): a Castelmonte prima come custode del santuario, in città, poi, un ventennio come cappellano ispettore del cimitero urbano, infine nel convento allora in via Chiusaforte dove morì il 1° luglio 1983, mentre il corale, commosso saluto a lui gli fu tributato il 4 luglio giorno del compimento dei 90 anni di una vita che è stata un palpito d’amore: per Dio ai fratelli con stile di affabilità che restò impresso. Per tale ragione, negli anni trascorsi, un comitato spontaneo di udinesi non volle che la polvere coprisse la memoria di questo frate veneto fattosi udinese, memoria rinnovata nell’anniversario con la santa messa celebrata da ultimo nella chiesa di via Ronchi e con iniziative come la pubblicazione di una biografia e l’erezione di un busto bronzeo all’ingresso della canonica in cimitero. Oggi, mutati i tempi (Udine orfana della secolare presenza cappuccina), la messa concelebrata è in programma nella chiesa parrocchiale del Carmine sabato 1° luglio alle ore 18.30, presieduta dal vicario generale mons. Genero e con la presenza dell’Unitalsi, dei terziari francescani, di religiose e religiosi, in primis dei frati cappuccini dei quali padre Cesario fu pure formatore. Tra questi frati da lui amati e forgiati ci fu padre Venanzio Renier, poi presidente del Tribunale Ecclesiastico Triveneto e giudice delle cause matrimoniali a Udine, che, condotto ragazzino in convento da padre Cesario, fu presente al suo trapasso terreno. Nella messa si pregherà francescanamente “per la pace e contro la guerra” e per la difficile mediazione nel conflitto Russia/Ucraina di papa Francesco, invocando i beati Odorico da Pordenone, del quale al Carmine si conserva l’arca sepolcrale e che ci fa guardare sempre a Oriente, e Marco d’Aviano, cappuccino friulano tanto promosso da padre Venanzio e apostolo di pace in Europa. Anch’essi amori di padre Cesario insieme a San Leopoldo, del quale fu guardiano nel convento di Padova, al confratello il venerabile padre Giacomo da Balduina che con lui visse a Udine, e alla venerabile Concetta.     Walter Arzaretti

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Momenti di preghiera in ricordodel Beato Marco

Il comitato beato Marco PN, dopo i momenti vissuti a fine aprile specie a Tremeacque e a Gorizia, comunica:

CORDENONS – sabato 20 maggio

Ore 16.45 parrocchia Santa Maria Maggiore. Conferenza in oratorio e presentazione libro.

Messa cantata in chiesa (ore 18.30.

Uscita per benedizione piazzetta P. Marco d’Aviano attigua all’oratorio parrocchiale.

NB È vivamente atteso il comitato nel ricordo anche del XX della beatificazione.

CONEGLIANO – venerdì 16 giugno

Ore 18.00 Santa Messa votiva del beato Marco nella chiesa dei Cappuccini:
anniversario di padre Venanzio (15°) e del vescovo padre Flavio (1°), presidente onorario del comitato.

CHIOGGIA – Sabato 17 giugno

Ore 18.00 Santa messa nella memoria annuale del beato Marco nella basilica di San Giacomo.

NB il vescovo mons. Giampaolo Dianin, che il 10 marzo ha citato passi della preghiera di pace di P. Marco alla vista di Vienna invasa, è disponibile celebrare. Attende nostra conferma di partecipazione.

NB Radio voce nel deserto PN, ogni martedì 22.00 e replica domenica ore 9.50 da qui ad agosto, trasmette 15 puntate di P. Marco beato da vent’anni con materiali di archivio.

SEGUIRÀ CALENDARIO AGOSTO 2023 MESE DEL BEATO

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In ricordo del Beato Marco per la pace a Tremeacque

Molto partecipata la manifestazione che si è tenuta, come da tradizione, sui ponti di Tremeacque in ricordo del Beato Marco per la pace

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INCONTRI DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO Marco d’Europa

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Un nuovo libro su padre Marco d’Aviano e sulla liberazione di Vienna

A un anno dalla acquisizione da parte di alcune associazioni pordenonesi di un importante dipinto di Johann Melchior Roos in cui è rappresentato padre Marco d’Aviano tra i protagonisti della liberazione di Vienna, è uscito il volume intitolato Marco d’Europa. La grazia e il potere. Studi su padre Marco d’Aviano e un’immagine della liberazione di Vienna. Il libro sarà presentato lunedì 17 aprile, alle ore 18.00, nella sala Teresina Degan della Biblioteca civica di Pordenone, da Linda Boeran, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Udine e dai curatori del libro: Margherita Agostini, Walter Arzaretti, Giordano Brunettin e Roberto Castenetto. Pubblicato dalla Libreria al Segno Editrice, il lavoro è stato promosso dal Centro culturale Augusto Del Noce, dall’APS Cintamani, dal Centro Studi Odoriciani e dal Comitato per la canonizzazione del Beato Marco d’Aviano, con il patrocinio dei comuni di Pordenone, Gorizia e Aviano, nonché con il sostegno economico della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e della Fondazione Friuli.

Si tratta di un’opera che intende offrire una lettura poco usuale del cappuccino friulano, a partire
dal dipinto di Roos, di cui si è occupato Simone Andreoni, cui si deve l’attribuzione del quadro stesso. Margherita Agostini ha cercato di identificare il cavaliere morente al centro del dipinto, molto probabilmente l’ussaro Stanislao Potocki, considerato un eroe nazionale in Polonia. Giordano Brunettin ha evidenziato la contraddizione tra la missione pacificatrice di padre Marco e la progressiva “assolutizzazione del potere dello Stato” nell’Europa del Seicento. Agostino Molteni, ha trattato il pensiero teologico di padre Marco, che si può riassumere in una frase centrale del suo insegnamento: “Dio si è totalmente innamorato dell’uomo e tiene così tanto a lui da considerarlo amico; per godere della sua compagnia lo favorisce ogni giorno con gesti di amore”. Andrea Menegoz ha preso in considerazione le virtù taumaturgiche di padre Marco, mentre Walter Arzaretti ha raccolto le testimonianze pordenonesi riguardanti il cappuccino. Chiude il volume la pubblicazione del Diario di Giacomo Sobieski, figlio del re polacco Giovanni III, da parte di Pawel Szatkowski e Margherita Agostini.

Un’opera ricca di contributi stimolanti, che si inserisce nel programma del Progetto culturale Marco d’Europa, che ha già visto le esposizioni del quadro di Roos nel duomo di Pordenone e nelle chiese dell’avianese e che ora prevede una mostra a Gorizia, nella chiesa dell’immacolata, dal 27 aprile al 7 maggio (con inaugurazione con un convegno il 27 aprile alle ore 18), e poi il deposito del dipinto a fine maggio nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Pordenone, come testimonianza dell’opera religiosa e civile del cappuccino, beatificato vent’anni fa, il 27 aprile 2003, da Giovanni Paolo II.

Nell’ambito della celebrazione del ventennale dalla beatificazione, si celebra, per iniziativa del Comitato per la causa del Beato Marco, una messa solenne per la pace in Europa sabato 22 aprile alle ore 18.30 ai ponti di Tremeacque intitolati dal 2014 al “Beato Marco carismatico uomo di pace”. Si tratta di un suggestivo luogo di confine, perciò d’incontro, tra Friuli e Veneto, terra pordenonese e trevigiana, diocesi concordiese e vittoriese. Saranno presenti i tre sindaci e parrocchie di Pasiano (Rivarotta), Mansuè, Prata (Ghirano), comunità che si affacciano qui alla confluenza dei fiumi Meduna e Livenza. Padre Marco pregò “Allontana le genti che vogliono le guerre” dichiarando “Noi non amiamo altro che la pace”: espressioni che saranno ripetute come grande invocazione della pace in questo momento senza uscita in Ucraina e come dichiarazione del nostro essere uomini di pace.  

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IN UN’ALTRA PASQUA DI GUERRA – 2023Ai devoti e amici tutti di Padre Marco

                                                                                                         apostolo di pace in Europa

In questa Settimana Santa 2023 abbiamo ritrovato e riletto il testo del messaggio pasquale inviato un anno fa. Con grande sofferenza, siamo come costretti a riproporlo. Nulla è cambiato! La guerra europea in Ucraina imperversa. Nessuna prospettiva di dialogo per la pace. Il papa impotente. Ma non lo è Iddio! Come Comitato Beato Marco, nell’anno e più di guerra trascorso, abbiamo compreso l’attualità della preghiera che Marco d’Aviano, accorso in obbedienza al papa a fronte di una situazione senza vie d’uscita, innalzò a Dio offrendosi persino vittima per il ristabilimento della pace in Europa. La rilettura di quel testo è favorita in questi giorni pasquali – che sono pure i giorni del ventesimo anniversario della beatificazione del Nostro come “profeta disarmato della misericordia divina” (Giovanni Paolo II, Roma 27 aprile 2003) – da alcuni eventi culturali prospettatici dal Centro Culturale “A. Del Noce” di Pordenone (prof. Castenetto): essi si concretizzano grazie alla pubblicazione di un corposo volume (“Marco d’Europa. La grazia e il potere”) che raccoglie studi su Padre Marco e un dipinto della liberazione di Vienna, opera d’arte già a noi presentata dal promotore un anno fa.

Con il presente messaggio vogliamo sentirci tutti sintonizzati con la Pasqua di supplicante invocazione della pace “nella martoriata Ucraina” di papa Francesco e tenere sveglia, fiduciosa, la fede che da Padre Marco apprenda a pregare senza deflettere per la fine della guerra in corso sul suolo dell’Europa faro di pace per l’umanità intera. Profittiamo anche per comunicare i momenti partecipando ai quali potremo capire l’agire di Padre Marco, soprattutto la sua inflessibile fiducia nell’assistenza divina a fronte di una situazione insuperabile. Al calendario qui accluso o allegato, aggiungiamo il testo della preghiera suaccennata, pronunciata dal Nostro a Vienna aggredita militarmente nel 1683: le frasi più significative sono evidenziate, come invocazione attuale, a inizio di questo che vuole essere anzitutto un saluto e augurio pasquale a Voi tutti, devoti e amici del Beato Marco “d’Europa” apostolo di pace: convinti della particolare attualità della sua proposta che umilmente, perciò, continuiamo a fare nella comunione con l’Ordine Cappuccino attore e postulatore della causa; causa che continueremo a sostenere come nei passati dieci anni, compiutisi dalla costituzione del Comitato il 25 marzo scorso.

Buona Santa Pasqua per tutta l’Ottava!

COMITATO BEATO MARCO pro causa di canonizzazione

d. Luigi Stefanuto presidente e il Consiglio di presidenza

Settimana Santa 2023

MESSAGGIO DI PASQUA DELL’ANNO 2022

La Pasqua di quest’anno 2022 è di passione! Dopo due anni di guerra del e al coronavirus, siamo

sempre sotto la Croce; e molti cristiani vivono in Europa l’esperienza diretta della Croce.

Non si pieghi la fede alla logica della guerra! Si chiama pace la Pasqua!

Poiché Pasqua è pace, non possiamo viverla come una festa e basta, e sottotono. Dobbiamo capirla di più nella sua verità: dopo la croce la risurrezione! dopo la guerra la pace! Senza questa “prospettiva”, che è Cristo – “la nostra pace” e che augura risorto “pace a voi” – Pasqua non c’è e non verrà.

Il bene della Pasqua lo invochiamo per il popolo ucraino sotto le bombe di morte: popolo che sente fortemente il mistero di Cristo Risorto, la vera Pasqua.

A noi questa Pasqua e quella fede deve parlarci. Cristo “pasqua e pace” sia avvertito davvero come via e vita – la nostra vita, la vita di tutti – oggi.

Al Beato Marco, apostolo non violento in alcuni dei più cruenti conflitti armati che l’Europa conobbe nei secoli passati, che non pensavamo di rivedere nell’attuale, all’inizio del terzo millennio, ci rivolgiamo ancora – noi lo stiamo pregando dalla Quaresima di guerra – per trovare il sostegno di fede che qualche volta potrebbe abbandonarci di fronte all’efferatezza di ciò che fu esperienza anche della sua vita e alle mancate fin qui prospettive di pace. Ci sono grandi che si dicono cristiani e continuano però a volere la guerra: Padre Marco si indignava di fronte a tale realtà e moltiplicava la supplica, anzitutto a Dio. Senza stancarci, invochiamo anche noi da Dio la pace nel continente culla del cristianesimo e faro di civiltà per il mondo. Facciamolo ancor più in questi Santi Giorni di meditazione della morte cruenta del Signore e in questa Pasqua in cui non venga meno la speranza che in fondo al buio ci sia la luce: per il futuro di tutti i popoli europei. Con Cristo in Dio mai vincerà la morte!

Buona Settimana Santa e Buona Pasqua ai devoti del Beato Marco, che continuiamo a promuovere – come Comitato per la causa – perché egli, invitandoci a pentimento dei peccati nostri e dell’umanità (apostolo della misericordia divina), ha sempre qualcosa di peculiare e di attuale in cui educarci. È la Fede nel Risorto che porta pace al mondo: facciamoci a tutti, sull’esempio di Padre Marco, operatori e seminatori di fede e perciò di pace.

Settimana Santa 2022

RIPRESA DEGLI INCONTRI DI CULTURA E FEDE E PER LA PACE IN EUROPA, NEI GIORNI PASQUALI DEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI PADRE MARCO celebrata a Roma San Pietro, Domenica della Divina Misericordia 27 aprile 2003)

Nei giorni pasquali della Divina Misericordia, ricorrendo anche i venti anni della beatificazione, riprendono in questo 2023 gli incontri di cultura e riflessione e i momenti di preghiera invocando da Dio in particolare il dono della pace in Europa per intercessione del Beato Padre Marco:

a Pordenone, Biblioteca Civica, Sala “T. Degan”,lunedì 17 aprile ore 18, presentazione con diversi qualificati interventi del volume “Marco d’Europa la grazia e il potere. Studi su Padre Marco d’Aviano e un dipinto sulla liberazione di Vienna”;

– ai ponti “B. Marco carismatico uomo di pace” di Tremeacque – Ghirano di Prata, sabato 22 aprile ore 18.30, messa per la pace, presenti parroci, autorità delle tre comunità contermini a questo luogo di confine e perciò di unità e di incontro nel nome della pace;

– a Gorizia (prossima città europea della cultura con Nova Gorica nell’Anno Santo 2025), nella chiesa dell’Immacolata, giovedì 27 aprile ore 18, convegno storico ed esposizione (fino al 7 maggio) del ritrovato dipinto seicentesco con il beato nostro (opera viennese di Johann Melchior Ross) curati, in collaborazione con il Comitato e altri sodalizi, dal Centro Culturale “A. Del Noce”; un ulteriore momento di esposizione del dipinto e di approfondimento storico si tiene a Tapogliano (provincia di Udine, arcidiocesi di Gorizia), nella Villa Pace, martedì 25 aprile alle ore 17.30.

A Gorizia, nella chiesa di Sant’Ignazio, a fine aprile, è prevista pure la celebrazione di una santa messa per la pace invocando il Beato Marco; così a Basalghelle di Mansué presso il capitello del Beato Marco.

Il Comitato è grato a promotori e comunità organizzanti od ospitanti. Invita inoltre a perseverare nella recita della “preghiera per la conversione, la pace e contro la guerra” composta già nella Quaresima 2022 e riportata nelle ristampate immaginette. Qui trascriviamo passi del testo della lunga preghiera pronunciata da Padre Marco alla vista di Vienna assediata il 12 settembre 1683:

O grande Dio degli eserciti,

guarda a noi prostrati ai piedi della Tua Maestà …

Ti domandiamo perdono dall’intimo del cuore

e detestiamo il nostro peccato…

Abbi pietà di noi, abbi pietà della Chiesa ….
Sebbene l’invasione di queste belle terre cristiane

sia avvenuta per colpa nostra …,

buon Dio sii a noi propizio

e non dimenticare l’opera delle Tue mani. …

Vieni in nostro aiuto. …

Allontana le genti che vogliono la guerra.

Da parte nostra – lo sai –

non amiamo altra cosa che la pace:

pace con Te, con noi e con il nostro prossimo.
Fa’ che tutto avvenga a Tua gloria e onore

e a salvezza delle nostre anime.

Conforta con la Tua grazia, conferma il coraggio [e]

considera la fede dei principi e capi dell’esercito:

credono in Te, tutto sperano da Te,

Ti amano sinceramente, di tutto cuore.

Di nuovo Te lo chiedo

confidando nei meriti del Tuo Sangue prezioso,

nel quale pongo tutta la mia speranza

che Tu voglia esaudire la mia preghiera.
Se la mia morte può essere utile per ottenere loro la grazia,

oggi, mio Dio, la offro a Te volontariamente come offerta.

Se devo morire, sono contento.
Libera[ci] dunque dai mali che [ci] affliggono. …

Tu solo sei potente nel dare e negare

la vittoria e il trionfo, quando Ti piace.
Stendo le mie mani come Mosè per benedire. …

Sostieni[c]i [con] la Tua potenza,

affinché questa porti la sconfitta dei nemici Tuoi e nostri.
A gloria del Tuo Nome. Amen.

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24 FEBBRAIO 2023: UN ANNO DI “GUERRA EUROPEA”

In coincidenza del primo venerdì di Quaresima

L’espressione si legge a grandi caratteri sul monumento ai caduti di Andreis. Il Beato Marco d’Aviano, l’apostolo della Quaresima, supplicò a Dio a ripetizione la “pace europea” per l’efficacia della Passione di Cristo che oggi meditiamo

Un anno di guerra europea! Un anno lunghissimo di dolore, ancora senza esito di pace, né spiragli concreti per la pace, dal 24 febbraio 2022 d’inizio del conflitto in Ucraina. Abbiamo letto l’espressione “guerra europea” a caratteri solenni, nel centro di un nostro monumento della prima guerra. Esattamente ad Andreis, in Valcellina. E ci ha fatto impressione, ponendo mente non al fasto (effimero) delle conquiste territoriali che derivarono all’Italia dalla cd “grande” guerra, ma al tributo enorme di sangue che esse costarono in ogni dove del Paese, anche il più piccolo e discosto: non manca neppure ad Andreis la sfilza di nomi dei caduti fissati sul marmo e la pietra. Tutto ciò è oggi fuori del tempo (“ottocentesca” ha definito il presidente Mattarella la guerra in atto da troppo tempo sul suolo del continente faro di pace per il mondo), oltre che della logica, dopo lo sfascio di due conflagrazioni mondiali e quando si afferma e deve crescere, non arretrare, la “pace europea” dettata dal processo d’integrazione fra gli stati.

Questo tristissimo anniversario, che mai avremmo preferito si compisse, coincide con il primo venerdì (dopo le Ceneri) della Santa Quaresima, tempo grave per il cristiano, giorno privilegiato di meditazione sulla passione di Cristo, oggi riflessa nelle viae crucis dell’umanità dolente in Ucraina per la guerra, e in altre parti del mondo in cui regna la morte a causa di irrisolti conflitti: come se già non bastassero le sofferenze conseguenti ai cataclismi naturali (vedasi su tutti, oggi, il devastante terremoto in Turchia e Siria)!

In questo inizio di Quaresima ancora di sangue sul suolo europeo ci torna in mente – e ne abbiamo ripreso in mano il testo con particolare attenzione – il grido di preghiera sopra Vienna aggredita da soverchia forza militare del Beato Marco d’Aviano, grande quaresimalista e “profeta disarmato della misericordia divina”. Egli, dal colle del Kahlenberg “alla vista della città” invocante aiuto, non cessò, finché non sorse l’alba della pace, di implorarla dal “buon Dio”.

A Lui il cappuccino chiede umilmente di “non dimenticare l’opera delle Tue mani”, sebbene l’uomo ne sia indegno perché colpevole spesso non pentito. All’accorato “Allontana le genti che vogliono la guerra”, egli fa subito peraltro seguire – cosa assai significativa e da ben considerare – la sua dichiarazione di uomo pacifico: “Noi non amiamo altro che la pace, pace con Te, con noi e con il nostro prossimo”. Semplice ma fortissima, possiamo ripeterla pure noi, ora, in questo tempo storico tanto diverso ma quando l’uomo, peggio il cristiano – in Ucraina ci si combatte e uccide fra cristiani – non sembra poi essere tanto cambiato nella capacità di offesa alla sacralità della persona e a Dio che ne è il creatore.

C’è poi un dettaglio importante nella preghiera pronunciata dal Beato Marco in uno dei momenti più drammatici della storia dell’Europa: per rendere la supplica (“Vieni in nostro aiuto, gran Dio”) davvero efficace, l’apostolo del dolore perfetto, del pentimento cioè per amore di Dio, insegna di farla precedere dal riconoscimento delle mancanze, delle ferite a tale infinito amore commesse da ognuno, nel suo piccolo: “O gran Dio, Ti domandiamo perdono dall’intimo del cuore e detestiamo il nostro peccato… Abbi pietà di noi”. E conclude ripetendo – l’aveva già esternata a Dio, e si mette perciò ‘a mani giunte’, in ginocchio: era pure quello di Vienna assediata, 12 settembre 1683, un momento senza uscita – la sua richiesta di cessazione dell’invasione cruenta; richiesta e atto di fede: “Di nuovo Te lo chiedo confidando nei meriti del Tuo sangue prezioso, nel quale pongo tutta la mia speranza che Tu voglia esaudire la mia preghiera”. È, Padre Marco, colui che crede seriamente che la vittoria del bene sul male, perciò anche la liberazione dalla guerra, la pace, scaturisce dall’offerta sacrificale sulla Croce di Cristo Signore: va dunque chiesta, e con insistenza, a tale via e mistero di amore e di morte che ha aperto a tutti la vita per sempre, la nostra pasqua.Meditando da questo venerdì di Quaresima la via crucis, “noi prostrati ai piedi della Tua Maestà per implorare perdono delle nostre colpe”, o Gesù Signore – “che per strapparci dalla schiavitù di Satana (= per liberarci dalla spirale di odio e di morte e acquistarci salvezza) hai versato tutto il Tuo prezioso sangue” (così ancora la preghiera di pace di Padre Marco) – Ti chiediamo dunque la fine della “guerra europea” in Ucraina. 

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Intitolazione di una piazza al Beato Marco d’Aviano

L’Amministrazione Comunale di Cordenons – alla quale il Comitato aveva ripetutamente chiesto per lunghi anni di inserire il nome di Padre Marco d’Aviano nella toponomastica cittadina (come già è avvenuto in quasi tutti gli altri comuni del Pordenonese dalla beatificazione del Nostro in poi) – ha comunicato ieri di avere individuato per il titolo al Nostro il piazzale retrostante il ricreatorio parrocchiale di Santa Maria Maggiore. Essa procede ora, a sua cura, anche a un momento pubblico di posizionamento della tabella identificativa e lo fa pure in altri due luoghi di nuova intitolazione nei pressi.

Il Comitato Beato Marco per la causa di canonizzazione è grato al signor sindaco della città Andrea Delle Vedove, che il Comitato stesso aveva incontrato il 26 maggio scorso nella persona del vicepresidente accompagnato da una delegazione di cordenonesi appoggianti la rinnovata, motivata richiesta scritta. Quanti membri del Comitato per la causa ne abbiano la possibilità, intervengano alla cerimonia civile prevista sabato 18 febbraio 2023 alle ore 11 a partire dal parcheggio dietro la sede della polizia municipale (nei pressi della piazza della chiesa e del municipio, piazza Vittoria).

Il Comitato Beato Marco di Pordenone rinnova il desiderio di collaborare con convinzione nei mesi prossimi con la Parrocchia di Santa Maria Maggiore – il cui parroco don Angelo Grillo già condivideva il proposito di dare valore alla figura oltretutto santa di Padre Marco, di grande significato e attualità per la pace e l’unione dei popoli in Europa, nell’occasione di questa importante intitolazione – perché, con l’auspicato patrocinio della Città di Cordenons, siano dedicati al Beato Marco d’Aviano i momenti di celebrazione e approfondimento culturale che si riteneva e ritiene di opportunamente collocare nella cornice dell’imminente ventennale dalla beatificazione; e ciò in una terra forte nelle tradizioni cristiane e lungamente legata al francescanesimo quale è la popolosa e cara Cordenons.

Il Comitato è grato altresì al prof. Roberto Castenetto, cordenonese, per il volume “Marco d’Europa La grazia e il potere. Studi su padre Marco d’Aviano e un’immagine della liberazione di Vienna” che è uscito ieri stesso, 15 febbraio, e che darà ulteriori ali al ricordo del Beato Marco in Cordenons e al calendario del ventesimo anniversario della beatificazione celebrata dal papa San Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003.

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