Il Beato Marco all’UTE

Il Comitato per la causa del Beato Marco prosegue la sua opera sul territorio, volta a espandere la conoscenza e il culto al santo frate cappuccino (tale dilatazione costituisce la finalità-principe che il comitato si è dato).
In questo senso è apparsa strada da privilegiare il coinvolgimento delle Università della Terza Età che riuniscono persone di solito motivate a temi di storia e di spiritualità.
Auspice il presidente Gianni Strasiotto, sono state “visitate” dal Comitato, nelle settimane scorse, le UTE di Porcia (17 gennaio), di San Stino di Livenza (5 febbraio) e di Portogruaro (21 febbraio). Quella di Fiume Veneto – Piergiorgio Zannese in testa – aveva dedicato una lezione al beato ancora l’8 ottobre scorso, mentre gli anziani del comune di Pravisdomini seguiranno le orme di Padre Marco il 15 maggio prossimo.
In tutte le sedi si è scelto di focalizzare il discorso sul contributo essenziale dato dal Nostro alla liberazione dell’Europa, e di Vienna in particolare. Così è avvenuto a cura di Strasiotto sia a San Stino che a Portogruaro, dove Walter Arzaretti ha premesso alcune note sulla vita santa e sulla causa insigne del beato (a Porcia in un significativo parallelo con il Beato Odorico da Pordenone).
Nelle diverse sedi è stato richiamato ai presenti il programma del Comitato di inserimento nella toponomastica di vari comuni di una via intitolata a Marco d’Aviano, certamente motivata ovunque per l’apporto decisivo dato dal cappuccino alla preservazione della pace e della civiltà europea.
Anche in ambiti parrocchiali il Comitato è lieto di attivarsi: registriamo la lezione a una classe di catechismo di Casarsa il 19 febbraio e la conferenza serale in programma il 25 marzo a Ghirano di Prata in preparazione alla solenne intitolazione al Beato Marco, “ponte d’Europa”, dei due ponti di Tremeacque sul Meduna e il Livenza della successiva domenica 6 aprile.

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